Situata sul lato nord-occidentale della provincia autonoma del trentino, Anaunia, come veniva chiamata la Val di Non in età celtica, si presenta al visitatore come la più bella e ricercata tra le valli del trentino.
L’altopiano è attraversato dal torrente Noce che lo irriga per alcuni chilometri prima di gettarsi dolcemente nel fiume Adige mentre, a occidente, il paesaggio si apre verso la valle dell’Adige e, a oriente, verso i monti Anauni.
Val di Non cosa vedere
Con i suoi 7.000 abitanti, il comune di Cles, rappresenta un confortevole punto di riferimento sia per i turisti nazionali sia per quelli europei sempre più attratti dalle affascinanti bellezze artistiche e paesaggistiche del luogo e per i sapori enogastronomici che questa terra generosa ha saputo realizzare nei secoli.
Sarà capitato anche a voi di addentare una mela con il bollino giallo del “Consorzio Melinda” e assaporare così uno dei tanti gusti del trentino a marchio D.O.P. Vale proprio la pena ammirare i vasti meleti che si allungano ai piedi delle Dolomiti e intorno al lago artificiale di Santa Giustina e che insieme all’aria incontaminata rendono la qualità di questo frutto unica al mondo.
Ma la Val di Non è un posto ideale non solo per chi ama la natura incontaminata (e le mele!) ma anche il Medioevo come il sottoscritto. Non immaginavo che queste vallate così silenziose racchiudessero ancora i fragori di battaglie epiche del periodo romanico. Vi consiglio almeno sei castelli meravigliosi da scoprire (Castel Thun, Castel Valer, Castel Bragher, Castel Nanno, Castel Coredo e Castel Cles) ma chissà quante altre torri, ponti o resti di civiltà lontanissime si nascondono fra la vegetazione di questo autentico Eden.
Val di Non cosa fare
Val di Non cosa visitare
Occorrono solo dei buoni scarponi, occhiali da sole e tanta voglia di camminare per ore e ore fino a giungere al tramonto per ammirare, stanchi e soddisfatti, il sole nascondersi dietro le montagne lasciando, in tal modo, il posto al vento gelido della notte. Già, perché qui, l’inverno, domina con la sua neve abbondante tutta la Val di Non e accendo il desiderio di qualcosa di caldo e gustoso, qualcosa che sappia coccolarci per davvero. E nella vallata esistono tanti prodotti che possiedono queste caratteristiche. Partirei dalla Tortèl de patate, oppure, dall’inimitabile Torta di mele che insieme allo Strudel ha radici lontanissime che risalgono alla notte dei tempi.
Il trentino è un vero albero della cuccagna per “i fungaroli”, (gli amanti dei funghi dappertutto) che da queste parti li cucinano in mille declinazioni differenti. Per non parlare poi del coniglio arrosto con polenta magari accompagnato da un buon Groppello o il Gulash alla trentina piatto molto gettonato soprattutto dai turisti dell’Europa del nord. Ma nulla riscalda meglio il cuore di una bella zuppa di porri e verdura soprattutto se seguite da un assaggio di grappa bianca del posto.
Nelle splendide e cristalline giornate di sole è possibile visitare anche dei laghi e qui, in Val di Non, ne hanno davvero molti. Io ho sempre amato il lago di Tovel stritolato dai boschi delle Dolomiti del Brenta e famoso anche per uno strano fenomeno (unico al mondo) ma che purtroppo non si ripete più dal 1964. Infatti, fino a quell’estate, le acque si coloravano di rosso sangue forse a causa della presenza di un’alga (Tavellia Sanguinea) che durante il periodo della fioritura dava alla luce questo spettacolare effetto.
Ma come direbbe il Sommo Poeta: “Qui finisce lo mio favellare”, ora tocca a voi scoprire tutte le bellezze del trentino e della Val di Non che ho dimenticato di raccontare.
Portate con voi poche cose, salite sul vostro aereo o accendete la vostra automobile e dimenticatevi per qualche giorno del caos della vostra città per concedervi un meritato relax in quello che io considero solo un anticipo di quel Paradiso che ci attende alla fine del nostro transito terrestre.
Buon viaggio, amici miei.
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