Città della Pieve è uno dei tanti borghi medioevali del Bel Paese che con i suoi 8.000 abitanti si estende nella Val di Chiana.
Fino a qualche tempo fa, questo piccolo borgo, era conosciuto particolarmente per aver dato i natali nel lontano 1446 al ‘Divino Pittore’, il maestro Perugino mentre oggi (a partire dal 2009) è divenuta la casa del presidente del Consiglio Mario Draghi che proprio a Città della Pieve ha comprato e ristrutturato un casale di campagna.
Piacevolmente adagiata a 508 mt slm, Città della Pieve, si allunga nella Val di Chiana a pochi chilometri dal confine con l’Umbria e Toscana. La prima cosa che salta agli occhi del visitatore giungendo alle porte del borgo sono le mura di cinta erette nel XII secolo che consentirono agli abitanti del posto di edificare molti degli edifici ancora visibili, sia civili che religiosi, fra i quali non possiamo non ricordare
La Rocca, opera architettonica risalente al 300 circa ed edificata dai conquistatori perugini che a Città della Pieve realizzarono ben 5 torri di avvistamento e di cui oggi ne possiamo ammirare, purtroppo, solo due ancora in buone condizioni.
Nel trecento non esistevano ancora i telefoni e quindi le comunicazioni di emergenza avvenivano attraverso specchi curvati e segnali di fumo e, in questo contesto storico, ben si colloca la frasi sibillina incisa su di una fontana comunale che tanto inchiostro ha fatto spargere agli studiosi per provare a identificarne la vera funzione e significato: Sic vos, non vobis.
Ma ritorniamo per un istante al Perugino, pittore cui la storia ha già attribuito molta fama per il suo talento poliedrico, per segnalarvi che nella Chiesa di Santa Maria dei Bianchi è possibile ammirare una delle sue opere più riuscite: “L’Adorazione dei Magi”.
Città della Pieve tra i Borghi più belli d’Italia
Non mi stancherò mai di ripetere che ‘Borgo’ è sinonimo di arte, cultura, enogastronomia, tradizioni e amore per il passato e i suoi segreti che ha sparso in tutto il territorio italiano.
Ma i borghi hanno tutti la stessa caratteristica; sono ricchi di piccoli e stretti vicoli che dal centro si dipanano fino alle periferie passando e inglobando chiese, edifici appartenuti al potere, fontane e centomila particolari architettonici che la storia ha disseminato in ogni angolo del nostro territorio a memoria di un passato che si rinnova ogni giorno… da secoli!
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Città della Pieve Cosa Vedere tra dimori e scorci
Tra le dimore signorili da non perdere assolutamente vi annovero il Palazzo della Corgna situato al centro del paese e proprio di fronte alla cattedrale simbolo della stessa casata.
E da qualche anno i vicoli del borgo conducono anche a una tomba etrusca antica quasi 2.000 anni, un ritrovamento davvero importante per la storia della cittadella.
Oggi è possibile visitarla insieme agli archeologi che la scoprirono a suo tempo (rinvenuta nel 2015) grazie ad un tour speciale che vi farà vivere un’esperienza davvero unica e affascinante.
Ma le sorprese dell’antico borgo non finiscono qua!
Infatti qui c’è un vicolo molto curioso e famoso, soprattutto, fra gli innamorati di tutto il mondo per la sua larghezza di appena 80 centimetri nel punto più largo e che gli è valso il nome di Vicolo Baciadonna per ovvii ed evidenti motivi.
Ma la circostanza che pochi conoscono è legata alla nascita del vicolo, o meglio, alla sua costruzione che nulla ha in comune con il sentimento dell’amore o dell’amicizia o altro.
Esso è il frutto di un litigio capriccioso di due famiglie confinanti che in tal modo hanno inteso mitigare la sopportazione di essere vicini di casa. ‘Ma non v’è quel male da cui non nasca un bene’ amava ripetere mia nonna e infatti, come per magia, lo spazio che doveva separare nettamente due famiglie in lite perpetua si è trasformato in uno dei luoghi più ricchi di amore e speranza.
Città della Pieve e il vicolo degli innamorati
Trovarsi vicini, così vicini da sfiorarsi quasi le labbra a ogni passaggio ha, naturalmente, contribuito a creare il mito. Il sogno di ogni viandante, infatti, è quello di incontrare (in uno spazio così dolcemente angusto) la donna dei propri desideri o l’uomo galante che ogni donna ricerca tra le nostre stravaganti modernità.
Uno sguardo scambiato durante l’attraversamento vale più di mille parole e il tempo si può davvero arrestare in quella fredda fessura che del sentimento dell’amore ha fatto il suo gioco. E per legge del contrappasso appena attraversato, il vicolo, ci stupisce con la vista di una piazza ampia e luminosa come a volerci ridare l’alito che i dolci sospiri di pochi istanti prima ci avevano sottratto.
E una volta giunti sulla piazza è anche giunto il tempo di un buon caffè (o di un tè, se preferite!) ma prima vi consiglio di assaporare un delizioso cioccolatino alo zafferano di produzione locale per concedervi una meritata coccola da inserire nell’album dei ricordi del borgo.
Perdetevi, dunque, fra via Fiorenzuola, Piazza di Spagna, via Barcacane, Piazza XIX Giugno alla scoperta dei vicoli più magici e romantici d’Italia con il solo desiderio di ritornare un giorno su quegli stessi luoghi e ritrovarli così come li avete conosciuti e amati allora.
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