Nomadi Digitali e Smart worker: il visto per lavorare all'estero
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Nomadi Digitali e Smart worker: il visto per lavorare all’estero

Anche con la pandemia puoi viaggiare. Ecco come

Lavori in smartworking? Sappi che anche adesso, in piena pandemia, puoi viaggiare nel mondo con un visto per nomadi digitali!
Gli smart worker possono considerarsi turisti di lusso a tutti gli effetti!

La pandemia ha stravolto la vita di tutti e il mondo, interamente sotto vari aspetti: quelle che erano viste come priorità o abitudini, sono per molti passati in secondo piano, sono diventate essenziali altre cose e gli stili di vita si sono modificati, per tutti indifferentemente.

Come dico sempre io: non tutti i mali vengono per nuocere! Avevamo appena intrapreso dei progetti io e mio marito e da poco avevamo cambiato vita. Esattamente il 1° Marzo 2020 avevamo messo in atto questi progetti e l’8 Marzo siamo caduti nel baratro del Coronavirus, che come per molti altri, ci ha tolto tanto: nonostante questo ci ha portato nuove opportunità, e abbiamo cambiato strada, ma forse ci è andata meglio; ho potuto lavorare di più come copywriter, ho dedicato molto tempo al Blog e mio marito ssi è specializzato con Instagram Coach.
Tutto questo non era previsto un anno fa, ma ora, quando torneremo a viaggiare, avremo delle carte in più da giocare!
Ecco che la pandemia ci ha , in qualche modo, aiutato!

Ma quel è la novità di questi giorni?
Sicuramente quella che non solo i nomadi digitali possono viaggiare, ma anche tutti i lavoratori in smart working: visto la quantità di smart worker dell’ultimo anno, anche loro possono farlo ovunque nel mondo.

In altre parole non devi essere per forza nomade digitale o tra i lavoratori freelancer, la tua azienda ti ha messo a casa? Porta il lavoro con te e stabilisciti un periodo in una città nel mondo: vivrai una cultura diversa mentre lavori!

Come fare?

WFH Travels: non solo i nomadi digitali possono avere il visto per lavorare all’estero

La parola vacanza sembra essere andata nel dimenticatoio, i viaggi di piacere invece sembrano un ricordo lontano: ovviamente per colpa delle restrizioni e delle limitazioni riguardo gli spostamenti; così l’ intero comparto turistico sta soffrendo con una ferita sempre più profonda.

A cercare un rimedio a questo malessere, c’è il WFH Travels che oggi si vede in costante aumento.
Se sei tra quelli che lavoravano in ufficio e sono stati messi a casa dall’azienda, riflettici bene, potresti farlo in qualsiasi parte del mondo! Ti occorre solo un buon laptop e un’ ottima connessione a internet.

Per spingere le persone a muoversi, alcuni Paesi nel mondo stanno portando avanti delle iniziative che prevedono agevolazioni, incredibili campagne per far arrivare da loro gli smart worker.

Come novità assoluta parliamo del visto per i nomadi digitali, attraverso cui molti lavoratori potrebbero stabilizzarsi a breve termine in un territorio straniero.
Vediamo nel dettaglio!

Visto per i nomadi digitali: cos’è?

L’Estonia è il primo stato da mettere nella lista di Paesi che danno l’opportunità di usufruire del visto per i nomadi digitali, lista che si amplia di giorno per aiutare molti a viaggiare e lavorare contemporaneamente.

Fino a poco tempo fa ERA una possibilità destinata solo a freelencer o liberi professionisti: con la pandemia e l’introduzione dello smart working, sempre più numerose aziende spingono i loro dipendenti a stare a casa lavorando da remoto: oggi queste persone potrebbero tornare a muoversi e a viaggiare, senza smettere di guadagnare il loro stipendio.

Essendo un particolare momento di crisi per molti paesi, diventa questa iniziativa per loro una grade opportunità: offrire dunque dei visti speciali per chi lavora da remoto.
I digital nomad visa, consentono ai lavoratori di vivere e lavorare in un altro paese o un’altra nazione, per un determinato limitato periodo.

Ma badate bene che non è tutto “rose e fiori”: da tenere in considerazione ad esempio le questioni fiscali o dei contributi.
La legge vuole che la residenza fiscale coincida nel Paese in cui si passano almeno 183 giorni all’anno, ma con il lavoro agile si rivedono alcune regole e ne subentrano di nuove, per gestire questo fenomeno..

Rimane comunque il fatto che aprire le porte dei visti per i nomadi digitali, anche se solo per un breve periodo limitato, per tutte le categorie di “lavoratori da casa”, rimane una grande opportunità per far ripartire l’economia del settore viaggi-turismo, oggi in serie difficoltà.

Ma quindi quali sono i Paesi che offrono il visto?

L’Estonia come abbiamo già detto: con lei si parla di voto online e X Road, questa nazione europea è sempre tra le più digitalizzate. Uno tra i primi paesi a puntare sui lavoratori da remoto con la digital nomad visa.

Il visto estone cosa consente? Per gli extraeuropei, loro possono usufruirne restando anche un anno nel Paese, oltre ad avere diritto a 90 giorni di spostamenti vari in tutta l’area Schengen.

Tallin ha l’obiettivo di portare circa duemila persone che aderiranno al programma e-residency: facendo diventare la capitale europea la loro principale sede.

Ma non è l’unico! Ci sono appelli per gli smart worker da parte di altre nazioni, che stanno adottando anche misure per agevolare la permanenza nel territorio per un periodo più lungo.

Come le Barbados, ad esempio, ti permettono di stare lì un anno e lavorare senza stress sulla spiaggia vista mare.
In Georgia c’è una vera e propria piattaforma dedicata a freelance e lavoratori autonomi stranieri: qui potrai inserire la tua domanda per uno speciale visto e vivere e lavorare nel territorio per almeno sei mesi.

Ovviamente Dubai negli Emirati Arabi, con un programma per accogliere i lavoratori da remoto : il visto per i nomadi digitali ti permette di trasferirsi sul territorio anche con la famiglia e di avere accesso a tutti i servizi pubblici.

E anche Islanda è in lista, con un visto per 90 giorni. Per ottenerlo occorre essere dei lavorati freelance oppure essere dipendenti di un’azienda non islandese.

E il Portogallo, tra l’altro è tra le mete preferite dei nomadi digitali, con un visto di soggiorno temporaneo per lavoratori indipendenti e imprenditori, e la possibilità di rinnovarlo per 5 anni.
Dopo puoi addirittura richiedere la residenza. Quando avrai il visto, riceverai anche il Título de Residência, la carta di soggiorno ovvero il documento d’identità nel Paese.

A chiudere questa lista nominiamo anche Anguilla , da poco si è unita ai paesi che danno un visto speciale per i nomadi digitali, parliamo di un’ isola dei Caraibi ragazzi, tanta roba!

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Ricordiamo anche che Anguilla ha avuto solo 3 casi Covid confermati sull’isola e nessun decesso, oggi è Covid-free dall’Organizzazione mondiale della sanità.

Tranquilli, se nessuno dei paesi elencati vi ispira, sappiate che sono in lista per attivarsi con i visti, molti altri paesi, anche europei, come la Croazia, ad esempio.

Visto nomadi digitali: quali vantaggi

Ottieni un visto e lavorerai da remoto da un’altra parte del mondo: quali sono i vantaggi di fare questo? Direi tantissimi:

  • la possibilità di interagire con altre e nuove culture
  • trascorrere un periodo in un luogo che solitamente è considerato “da vacanza”
  • troverai molti altri lavoratori freelance e potrai confrontarti
  • passerai del tempo lontano da casa e dalla tua routine, uscendo dalla tua “comfort zone”

Io mi sto già informando! Lavorare senza smettere di viaggiare, il mio obiettivo primario per il quale ho avviato questo blog.

Dunque come ottengo un visto per nomadi digitali?

La lista dei Paesi è già abbastanza ampia e in continuo aumento.
Oggi quindi non importa se sei un lavoratore autonomo o un dipendente in smart working : i paesi che vi ho elencato, ti stanno aspettando.

Prima di scegliere la destinazione, informarti sulle condizioni di base per avere il visto.
Ad esempio alcuni Paesi vogliono un reddito annuale dimostrabile, altri come Dubai, chiedono un guadagno di almeno 5.000 dollari al mese. La maggior parte comunque vuole un’assicurazione sanitaria con una copertura per tutto il periodo che vivrai lì.

Altri ancora vogliono i risultati del tampone prima della partenza, oppure dovrai fare all’atterraggio un tampone e una quarantena preventiva.

Ma la situazione è molto diversa da paese a paese, quindi informati dettagliatamente prima e poi inizia il tuo percorso per la richiesta del visto.

Lettura consigliata: Elementi essenziali in un viaggio: cosa non deve mancare mai quando viaggi

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