Abruzzo da scoprire

Ma perché scegliere l’Abruzzo come meta turistica?

Almeno 10 Motivi per visitare l’Abruzzo

Vi parlo, o meglio scrivo, sempre del mio amato Abruzzo su questo Blog, nato proprio perché adoriamo girare in lungo e in largo il patrimonio culturale delle nostre terre prima di tutto.

I suoi cammini, la Costa dei Trabocchi – dove vivo- e i mille eremi che la invadono, i parchi nazionali, il fatto che sia chiamata Giardino Verde D’Europa, ecc.. ecc..

Ma nel dettaglio, quali motivazioni dietro la scelta di fare una vacanza in Abruzzo?

Una piccola premessa mi sento di farvela:

Fondamentalmente sono queste le domande alle quali cerco di dare una risposta descrivendovi luoghi, paesi, natura della regione dove sono nata e dove ho scelto di vivere con la mia famiglia, in tutti i miei articoli e post sui social; perchè, per chi non lo sapesse, a 19 anni sono andata a vivere a Firenze per seguire quello che poi adesso è mio marito, fiorentino DOC.
Ma dopo 13 anni di vita insieme in Toscana, abbiamo deciso di mollare tutto, lavori fissi, vita “normale” e stabile e diventare freelance e stabilizzarci in Abruzzo.
Dei pazzi? Si, senza dubbio!
Ma vogliamo ( e dobbiamo aggiungerei) girare il mondo!
Non potevamo farlo con un lavoro da dipendenti.

La verità è che, seppur felici, con un bambino meraviglioso appena arrivato e circondati da amici super, non eravamo soddisfatti, annoiati della nostra routine, incredibilmente incapaci di convivere con 15 giorni di ferie l’anno solamente.

Quindi eccoci qui!

Non voglio tediarvi però e quindi, 10 motivi per scegliere l’ Abruzzo per quel turismo di prossimità, turismo lento che “ci tocca” fare – fortunatamente– durante la Fase 2 e 3 ,post pandemia mondiale?

Scommettiamo che…scegliendo l’Abruzzo difficilmente rimarrete delusi?!

1)PARCHI E AEREE VERDI

L’Abruzzo è, forse prima di ogni altra cosa, la terra dei parchi: infatti troviamo tre Parchi Nazionali, un Parco Regionale e 38 tra oasi e riserve regionali e statali.
In totale le aree protette in Abruzzo rappresentano circa il 30% dell’intero territorio regionale.
Quale scegliere? La scelta è ardua tra i tre Parchi Nazionali – lo storico Parco d’Abruzzo, Lazio e Molise, istituito nel 1923, quelli del Gran Sasso-Laga e della Majella -, il Parco Regionale Sirente-Velino e oltre 30 riserve e oasi naturalistiche.

Non è difficile avvistare camosci, lupi, orsi e volpi, cervi e cerbiatti in Abruzzo.

Gli accompagnatori di media montagna, le guide alpine, le guardie parco e forestali, affiancate dagli operatori turistici locali, offrono percorsi adatti a tutti: a piedi, a cavallo, in mountain-bike, con gli sci… E di tutte le difficoltà: dalla semplice passeggiata al trekking estremo, compresi anche i percorsi per disabili.

2) MONTAGNA

A proposito di montagna: in Abruzzo si scia quasi fino a Maggio, e si può anche sciare ammirando il mare o addirittura, sciare di mattina e farsi il bagno nel pomeriggio in costume!

Lo sanno bene Domenico, Matteo e Romeo, tre giovani appassionati che l’anno scorso, il 25 aprile, hanno prima sciato sulla Majella per  poi raggiungere il mare in mountain bike e fare il bagno sulla costa dei trabocchi… il tutto il meno di 4 ore.
Una giornata che parte dal Blockhaus e termina a Fossacesia.


Domenico, Matteo e Romeo dalla montagna al mare in bici e in meno di 4 ore: solo in Abruzzo!

Le località sciistiche invernali sono diverse e dislocate lungo il tratto appenninico con una concentrazione maggiore nella provincia dell’Aquila. Ricordiamo Roccaraso nell’Altopiano delle Cinquemiglia, famosa ed attrezzata con più di 100 Km di piste, oppure spostarsi verso la meno affollata Pescocostanzo.

Il Corno Grande del Gran Sasso e il Monte Amaro del massiccio della Majella. La montagna più alta d’Abruzzo è appunto il Corno del Gran Sasso d’Italia, di 2912 metri dove si trova il ghiacciaio perenne – chiamato infatti il Calderone- più a sud d’Europa.

3)MARE

Quando vieni in Abruzzo puoi scegliere tra i 133 chilometri di litorale, quasi completamente affiancato da paesaggi e paesi di collina: tra la campagna, uliveti e vigneti.

Sapendo questo ora scegli: tra la Costa Giardino o la Costa dei Trabocchi.

Puoi pensare di soggiornare sul litorale nord dell’Abruzzo e qui le migliori spiagge sarebbero:

  • Alba Adriatica  per il divertimento e la vacanza attiva, 
  • Tortoreto con le ampie spiagge sabbiose, 
  • Giulianova antica colonia romana che nella sua parte alta conserva il centro storico, 
  • Roseto nel cui territorio si trova la Riserva Naturale del Borsacchio,
  • Pineto-Torre di Cerrano con le sue spiagge delimitate dai pini, tra cui svetta la Torre simbolo dell’Area marina protetta.

Questa zone sopra elencate vengono raggruppate, insieme a Silvi Marina e Martinsicuro, tra le città costiere che fanno parte di quello che è ormai definito Costa Giardino , perché alle spiagge sono affiancate aree verdi come pinete, parchi, fiumi ecc

Dopo Pescara, città moderna e con il litorale più soggetto alla movida notturna, inizia un tratto di costa, in particolar modo da Ortona che, seppur anch’esso ricco di aree verdi, è famoso per il suggestivo susseguirsi di trabocchi, per i quali si dà l’omonimo nome di Costa dei Trabocchi.

Trabocco di Ortona

Queste macchine da pesca protese verso il mare, descritti, dipinti, fotografati da chiunque..i trabocchi sono stati celebrati da molti artisti e sono testimoni di un’antica civiltà legata alla pesca e al mare..palafitte ancorate agli scogli, per il abruzzesi piace pensare siano silenziose vedette e fedeli guardiani della nostra costa. Un tempo vi abitavano le famiglie dei pescatori più poveri della zona assicurando alla gente di mare stabilità, in quanto vi si poteva pescare senza allontanarsi dalla costa.

Al contrario del vivace lungomare del nord dell’Abruzzo, più moderno e accattivante, il tratto costiero di cui fanno parte i trabocchi, è un po’ più vintage ma ha tutti i suoi confort.

Dotata di una lunga pista ciclabile che va appunto da Ortona a  Vasto marina fino alla suggestiva riserva naturale di Punta Aderci, la nota Costa dei Trabocchi non è solo il luogo dove sono nata, cresciuta e dove tutt’ora vivo, ma è un posto romantico se siete una coppia in cerca di luoghi pittoreschi dove trascorrere le ferie, ma anche se siete una famiglia, anzi, soprattutto se siete una famiglia!

Costa dei Trabocchi, Ciclopedonale verde.

Trovate tutte le caratteristiche dei Trabocchi qui di seguito:
https://www.soniaroadlife.com/2019/08/07/abruzzo-costa-dei-trabocchi/

4) 19 TRA I BORGHI PIU’ BELLI D’ITALIA

19 tra i Borghi più Belli D’Italia sono qui, in Abruzzo!

Il territorio infatti, per naturali caratteristiche morfologiche, ha portato nei secoli allo sviluppo di piccoli centri abitati dal fascino e dai tratti veramente caratteristici. Giusto per citarne alcuni: Castelli, nel teramano, centro di produzione di ceramiche; Città Sant’Angelo, il borgo nel pescarese dalle tante piccole chiese; Pescocostanzo, arroccato tra le vette dell’Altopiano delle Cinquemiglia, in provincia de L’Aquila.

Città Sant’ Angelo (Pe)

La cosiddetta “città di pietra” della piccola e graziosa provincia di Chieti è il borgo di Guardiagrele, sede del Parco Nazionale della Majella. Celebre per le lavorazioni artigianali, Guardiagrele conserva splendide chiese in stile romanico, ma anche torri e porte appartenenti al circuito murario.
Alla bellezza del centro storico del borgo di Rocca San Giovanni, si aggiungono i profumi della macchia mediterranea. Le strette e ripide vie dello stupendo borgo di Civitella del Tronto sono invece la strada d’accesso per ammirare il gioiello ingegneristico della provincia di Teramo: la Fortezza di Civitella del Tronto, estesa su una crosta rocciosa, occupa una superficie di circa 25.000 metri quadri. Infine per ritemprarsi dalla camminata, non c’è nulla di meglio di un piatto di ceppe, il principale piatto tipico del borgo, cui si possono accompagnare salumi, formaggi, legumi e pregiati tartufi.

5) ENOGASTRONOMIA

Ma qui c’è poco da sorprendersi, abbiamo la fortuna ( più invidiata al mondo per noi italiani), di vivere su di un territorio dove ovunque tu sia diretto, sai per certo che mangerai e berrai benissimo.

La lista delle prelibatezze e dei prodotti tipici della tradizione enogastronomica abruzzese è lunghissima.
Basta semplicemente ricordare: il pecorino canestrato di Castel del Monte; la Ventricina, salume tipico di Vasto; la mortadella di Campotosto; la porchetta abruzzese ( va annoverata quelle con le mandorle di Casalbordino. Vasto); il torrone morbido de L’Aquila; i confetti di Sulmona, e ci sarebbe ancora molto altro da dire…
Assolutamente da sorseggiare, invece, sono i vini noti in tutta Italia come il Trebbiano (bianco), il Montepulciano d’Abruzzo(rosso) ed il rosato Cerasuolo ( che io personalmente adoro).

Ma senza dubbio, se pensate all’Abruzzo e al cibo, scommetto che pensate a loro: gli Arrosticini.

IMMANCABILI ARROSTICINI

Di grande diffusione in quasi tutta la regione sono gli Arrosticini, sottili spiedini di carne ovina cotti sulla carbonella, – ovviamente cotti su di un barbecue fatto apposta per loro- da consumare bollenti: non c’è festa popolare, sagra o scampagnata che si possa dire tale senza questi. Sono molte infatti le trattorie ‘specializzate’ e rinomate per la bontà di questo gustoso e socializzante cibo popolare.

5)STORIA E ARCHEOLOGIA

Alba Fucens

Non potete perdervi alcune perle archeologiche e dovete dunque assolutamente scoprire, il gioiello romano di Alba Fucens.

Gioiello archeologico d’Abruzzo, è fondata dai romani. La città occupava una posizione strategica, elevata e ben fortificata (situata a quasi 1.000 m s.l.m.) ai piedi del Monte Velino ed era racchiusa tra una cinta muraria lunga circa 2,9 km conservatasi in gran parte fino ai giorni nostri. La città s’iniziò a sviluppare all’interno della cinta muraria nel III secolo a.C. e raggiunse la sua massima espansione in età imperiale. La struttura viaria urbana, ancor oggi chiaramente identificabile, era basata sull’incrocio degli assi stradari principali, tipico di altre città di fondazione latina. Edifici e monumenti di particolare interesse sono l’anfiteatro di Alba Fucens, Tempio di Ercole e Tempio Apollo (trasformato in chiesa cristiana e ampiamente ristrutturato in età medievale, noto come la chiesa di San Pietro che contiene antiche colonne ed alcuni mosaici di fine fattura cosmatesca).

6)SCATTARE UNA FOTO DA NATIONAL GEOGRAPHIC A ROCCA CALASCIO, LA FORTEZZA PIU’ ALTA D’ITALIA E DORMIRE IN UNA CASA RIMASTA FERMA NEGLI ANNI ’20 NELL’ALBERGO DIFFUSO DI SANTO STEFANO DI SESSANIO

Rocca Calascio

Siamo nel Parco Nazione d’Abruzzo , ai piedi del Gran Sasso, a pochi chilometri da Rocca Calascio, la rocca più alta e antica d’Europa; siamo vicino l’Aquila e vicino Campo Imperatore, il piccolo Tibet d’Italia, bello d’estate e d’inverno. A pochi minuti troviamo gli impianti sciistici.

Cosa c’è di meglio che passare allora una notte in un Borgo medievale e ancor meglio in una casa rimasta esteticamente come negli anni ’20 o ’30? Cosa c’è di più suggestivo che vivere un’esperienza con oggetti autoctoni risalenti ad un’epoca remota, che anziché restare in mostra in un museo possiamo vivere in pieno, respirando l’aria “d’un tempo”, accendendo il camino, dimenticando telefoni e tv, computer o quant’altro.
Il Sextantio è l’ Albergo Diffuso di Santo Stefano di Sessanio, ma non è solo un’eseplare d’albergo come pochi in Italia e nel mondo, dove passare una vacanza qui vuol dire vivere un’esperienza vera e propria, non è solo questo.

Sexstantio. Albergo Diffuso

Nel Sextantio i servizi offerti sono legati alle culture del luogo, dalle consuetudini espresse nella sfera domestica, al cibo popolare e all’artigianato, portati alla luce da una ricerca etnografica svolta negli ultimi dieci anni con il Museo delle Genti d’Abruzzo.
L’intento è di conservare l’estetico-affettiva degli interni ed evitare il sovra-utilizzo di materiale contemporaneo, ricorrendo all’impiego di oggetti autoctoni, preservando gli spazi delle tracce del vissuto originario. Un vera e propria ricerca dell’anima più arcaica di questi luoghi per conservarne l’identità!

Santo Stefano di Sessanio

Trovate tutto qui, dopo il nostro pernottamento in questo Albergo rimasto fermo nel tempo passato!
https://www.soniaroadlife.com/2019/12/28/albergo-diffuso-santo-stefano-di-sessanio-aq/

Mentre il fortilizio di Rocca Calascio, situato a 1460 metri d’altezza, è tra le fortificazioni più alte d’Italia e domina da tale altura la valle del Tirino e della piana di Navelli. Il suo impianto è di uso esclusivamente militare e si caratterizza per la capacità con la quale riesce a fondersi con l’impervio territorio circostante, dal quale non risulta affatto condizionato; è evidente come la sua sia una posizione assolutamente favorevole dal punto di vista difensivo.

Rocca Calascio è anche famosa per aver ospitato, in più occasioni, grandi set cinematografici, tra cui i film: “Lady Hawke”, “Il Viaggio della Sposa”, “Padre Pio”, “Il Nome della Rosa”, “L’orizzonte degli eventi”. Per la bellezza di questi luoghi, l’industria cinematografica ha nominato tutta la zona, da Rocca Calascio a Santo Stefano di Sessanio, “set per eccellenza”.

Rocca Calascio

7)AMMIRARE L’AQUILA OGGI MENTRE STA TORNANDO A NUOVA VITA, PIU’ SPLENDENTE DI PRIMA

Tra le saracinesche ancora abbassate e qualche ammaccatura, ecco trovare un nuovo bar, un nuovo negozio o un nuovo ristorante: qualcuno di loro non è poi proprio nuovo, il proprietario ha voluto tenacemente riprendere la sua vecchia attività, quella che il terremoto gli aveva portato via dieci anni prima.

Basilica di Collemaggio . L’Aquila

Il centro storico de l’Aquila è di nuovo percorribile dopo anni di divieti e militari posti alle sue porte che non permettevano il passaggio ma, in particolar modo, ho avuto il piacere di notare molteplici autobus di turisti e, in generale, moltissime persone armate di macchine fotografiche, tornate a visitare una città ricca di storia e cultura senza paura, curiosi e ammirevoli.

I luoghi storici salvati e recuperati e a tutti gli effetti “rinati”, luoghi simbolo che gli abruzzesi tornano a salutare e che invitano le persone a passare, con fare accogliente, come solo questa città sa fare…li trovate tutti nell’articolo che ho fatto per Green Planet News:

https://www.greenplanetnews.it/cosa-vedere-a-laquila-oggi/

8)LA REGIONE DEGLI EREMI

Gli eremi in Abruzzo sono tanti, ne conosco di fama 23 ma forse sono di più: spesso costruiti in luoghi di eccellente suggestione e profondo misticismo.
In Abruzzo, da tempi molto lontani si è andati alla ricerca di luoghi solitari, come grotte e valli intervallate dal paesaggio montano, in cui rifugiarsi dai dolori e dai peccati umani, per trovare conforto nella spiritualità.

Gole e caverne, in passato sede di cerimonie del culto italico, in età medievale sono state trasformate in numerosi eremi, santuari e cappelle solitarie dal fascino mistico e, spesso, difficili da raggiungere per la loro posizione geografica.

Spesso la loro collocazione fisica degli eremi in Abruzzo crea dei problemi a coloro i quali decidono di visitarli.
Poiché spesso gli eremi sono inseriti perfettamente nel paesaggio, ma l’incantevole visione che offrono ripaga enormemente della fatica del viaggio.

Numerosi sono gli eremi presenti nel territorio abruzzese. Innanzitutto spicca l’eremo di Santo Spirito a Majella, vicino Roccamorice, che fonde perfettamente l’elemento architettonico e la bellezza paesaggistica con un risultato straordinario.

Senza allontanarsi dalla valle è possibile visitare il piccolissimo eremo di San Bartolomeo in Legio, arroccato all’interno della parete rocciosa. Infatti per avervi accesso bisogna entrare da un buco nel terreno.
Se si osserva la sua collocazione dall’altro lato si ha l’impressione di vedere le abitazioni rocciose dei pueblo americani, date le incredibili analogie strutturali e visive.

Un’altro eremo voluto da Celestino V è Sant’Onofrio al Morrone, che si trova proprio sul monte e si sporge verso la Valle Peligna.

9) TRANSIBERIANA D’ITALIA

Transiberiana d’Italia

Appena vi sentirete sicuri di farla, non potete mancare ad un viaggio in treno davvero suggestivo.

Un’escursione sullo storico treno della Transiberiana nel cuore dell’Abruzzo e del Molise tra Parchi Nazionali e Riserve Naturali che attraversa montagne e strette gole.
Un tracciato spettacolare che da solo vale un viaggio lento alla scoperta dei piccoli borghi e grandi centri dove la storia e le tradizioni locali sono custodite dalle comunità locali.Un viaggio che unisce il massiccio della Majella con le sue ragguardevoli cime e i suoi grandiosi altipiani carsici con monumenti, opere d’arte e lavoro dell’uomo di queste magnifiche terre.

“È un po’ come vedere un documentario dal vivo con le immagini che scorrono dai finestrini del treno.”

A bordo di un convoglio storico con carrozze “centoporte” e “terrazzini” realizzate tra il 1920 e 1930, trainate dal locomotore diesel D445.1145 per l’occasione colorato con la classica livrea FS verde e marrone, si può rivivere tutta l’atmosfera di quasi un secolo fa, di quando i viaggiatori seduti su quelle stesse panche di legno avevano mete diverse da quelle che oggi noi vi proponiamo.

Il termine “Transiberiana” associato alla ferrovia Sulmona-Carpinone lo troviamo per la prima volta sulla rivista Gente Viaggi del novembre 1980 dove il giornalista Luciano Zeppegno, descrivendo questa ferrovia appenninica la apostrofò come “la piccola Transiberiana” a causa delle abbondanti nevicate nel periodo invernale che la fanno somigliare alla vera Transiberiana che da Mosca raggiunge Vladivostok. Da allora, per tutti noi, è diventata la Transiberiana d’Italia.

Durante il viaggio sulla Transiberiana, in Abruzzo, sono presenti guide di bordo dello staff che descrivono la storia della ferrovia e la geografia del territorio attraversato e musica popolare itinerante tra le carrozze per tutta la giornata. A terra, invece, oltre alla musica che fa sempre da cornice, stands gastronomici per assaporare la locale tradizione culinaria e visite guidate alla scoperta di musei, borghi antichi e tradizioni.

10) GHOST TOWN

Un Abruzzo che sembra il West americano: è quello delle città fantasma. Tutti luoghi che potremmo visitare con una diversa idea di turismo, in considerazione della realtà che stiamo vivendo.

Valle Piola – Abruzzo

Un Abruzzo particolarmente insolito. Ammaliante per alcuni, triste per altri, questo tende a suscitare la scoperta di città o paesi che negli anni sono stati abbandonati. Quando ci si imbatte in case lasciate lì spesso in tutta fretta dai proprietari, dei quali non si conosce più nulla o anche quando ci troviamo di fronte a dei ruderi, segni di una civiltà non troppo lontana da noi, un mix tra senso di rispetto, paura e curiosità ci pervade.

Quando si parla di Abruzzo spesso si usa dire “da favola”. Sono tante le foto che possono provare l’esistenza di questa regione fiabesca che spesso si trova ferma nel tempo, con paesaggi, usi e tradizioni che si perdono nella notte dei tempi, e numerosi sono i paesi abbandonati, ruderi o case intatte che sono lì tra il buio della notte e il silenzio che la fa da padrone ogni giorno. Per alcuni di esse la ruota della fortuna ha girato a favore di una rivalutazione che porta il nome di turismo, per altri nessuna riscoperta, sono lì, alla mercé del tempo. Un Abruzzo da riscoprire e da valorizzare.

Affascinante e tra le più recenti ad essere stata abbandonata: Valle Piola, un paese disabitato del comune di Torricella Sicura in provincia di Teramo, nel cuore dei Monti della Laga. Lo spopolamento del paese risulta avvenire a causa dell’attrattiva che le città offrivano rispetto alla difficile vita di montagna: le prime famiglia iniziarono ad abbandonare il territorio negli anni ’50, l’ultima nel 1977, quando ne era rimasta solo una che poi decise di trasferirsi altrove.

In provincia di Chieti incredibile la storia che si cela dietro la città fantasma di Buonanotte, che ha visto cambiare il suo nome tante volte nel corso degli anni, fino all’abbandono definitivo di chi abitava in questo borgo negli anni ’70. “Malanotte” era il nome originale, legato a tante leggende mai confermate: la più famosa è quella che racconta di una guerra locale, con gli abitanti del borgo costretti a cedere ai vincitori le loro donne per una “malanotte”.
Gli abitanti di questa ghost town abruzzese oggi vivono altrove, in un paese con un altro nome ancora, Montebello sul Sangro.

Il borgo antico di Gessopalena, la “preta lucente” per via dei cristalli di gesso che luccicano e rendono vive le antiche case, domina la valle dell’Aventino ed è a partire dal XIX secolo che è stato progressivamente abbandonato ed ha cominciato a prendere forma il nuovo e attivo centro abitato. Del borgo rimangono le povere e semplici abitazioni distrutte, dal tempo e dai terremoti, a volte scavate nel gesso. Percorrendo le stradine lastricate fra le basse casette, i resti di muri di cristalli lucenti, le rovine del castello, si riesce ad immaginare come deve essere stato la vita su quel costone e il lavoro dei suoi abitanti, in un tempo ormai così inimmaginabile.

E anche qui mi fermo, ma sarebbero molte da descrivere e ammirare.

Questi invece sono i 10 motivi per visitare l’Abruzzo secondo la CNN:
http://www.rete8.it/cronaca/456342004/

Quindi come abbiamo potuto vedere numerosi sono i motivi per cui vale la pena visitare questa bellissima ad accogliente regione! Non trovate?

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