Il piccolo, quanto antico, borgo di Limoni sul Garda è balzato agli onori della cronaca per una notizia particolare e curiosa: i suoi abitanti sembrano possedere l’elisir di lunga vita direttamente nel loro DNA.
Stiamo parlando della Apolipoproteina Apo A-1 Milano che pare avere il potere di ridurre fortemente il rischio di ammalarsi di arteriosclerosi e di altri disturbi cardiovascolari.
Ma tralasciando questo ‘longevo particolare scientifico’ vorrei concentrarmi più sul borgo che sui suoi abitanti.
Mi piacerebbe da subito sfatare un mito che aleggia sull’origine del suo nome e che non è da attribuire alla secolare tradizione di coltivazione dei limoni nella parte alta del lago (l’avrete pensato anche voi, immagino!) bensì dalla derivazione latina “Limen” che significa, letteralmente, ‘confine’ poiché in passato Limoni era un luogo molto isolato e raggiungibile solo attraverso il lago che ne costituiva anche la sua principale risorsa economica.
Oggi, purtroppo, l’economia e il commercio di limoni, arance, bergamotti e cedri (le limonaie!), che fecero la fortuna di questo meraviglioso luogo, versano in uno stato di abbandono pressoché inconcepibile al punto da costituire solo un elemento decorativo e paesaggistico.
Dicevo in premessa che il borgo è molto piccolo e che le cose da vedere non sono moltissime ma, tuttavia, sufficienti per trascorrervi un fine settimana molto piacevole.
Limone sul Garda Cosa Vedere
Vi consiglierei (se acconsentite!) di cominciare il vostro tour dal Lungolago Marconi, punto di attracco per piccole imbarcazioni e battelli. Appena giunti a terra noterete una colonia ininterrotta di caffetterie e ristoranti che vi daranno il benvenuto lasciandovi degustare un paesaggio emozionante comodamente seduti all’aperto sorseggiando, magari, un caffè o un tè al limone mentre lascerete che i vostri occhi accarezzino in lontananza le sponde veronesi e il Monte Baldo.
Molto bello e caratteristico è il Porticciolo Vecchio, piccolo ma ordinato, e che ben convive con le tipiche case color pastello che circondano Piazza Garibaldi luogo di vita mondana e ritrovo storico del borgo. Tuttavia ci troviamo in un borgo antico e dunque, come ho sempre sostenuto, (e continuerò a sostenere!) bisognerà attraversarlo vagando un po’ a zonzo fra i suoi vicoli alla scoperta delle mille particolarità che nessuna guida turistica vi racconterà mai.
Non v’è cosa più dolce che percorrerli così, senza sapere cosa ci attende oltre e oltre ancora alla scoperta di fontane, piazzette, colonnati, decori architettonici, dipinti, caffetterie e negozi di souvenir dov’è ancora possibile acquistare articoli realizzati con limoni (liquori, grembiuli, fino ad arrivare alle saponette aromatizzate agli agrumi) e senza mai perdere di vista le targhette di ceramica impreziosite da rilievi di limoni giallissimi usate per segnare i numeri civici delle abitazioni.
Ma è giunto il momento di salutare le strette viuzze del borgo per volare in spazi più vasti, a quella che in poco tempo è diventata l’attrazione di maggior rilievo del posto: la ciclovia sospesa sul Garda. Realizzata solo poco tempo fa’ ha già fatto il giro del mondo… intendo in fotografia, naturalmente!
Il tratto realizzato sino a oggi è di appena 4 km ma in un futuro non molto lontano si prevede di aumentarlo notevolmente in direzione Trentino. Per ora possiamo godere in grande tranquillità e serenità, in bike o a piedi, il tratto che costeggia la riva bresciana del lago di Garda.
Già dalla prima pedalata si comprende bene come la piattaforma che funge da pavimento alla pista sospesa nel vuoto sia stata realizzata con un materiale molto duro e resistente e come le barriere protettive in acciaio non siano da meno al fine di garantire la massima sicurezza. Sotto la pista, robuste travi dello stesso materiale, sono state ancorate direttamente alla roccia viva.
Un consiglio gratuito: se la attraversate in bike non correte poiché i pedoni (spesso famiglie intere con anziani, bambini e cani al seguito) sono ovunque e le rocce sporgenti (in curva) impediscono di vedere bene coloro che lo stanno attraversando in senso opposto.
Riformulando la frase (repetita iuvant!) vorrei dirvi che qui il tempo si è fermato e il ‘velocipede’ è ancora uno strumento di relax e non di corse spericolate alla Steve McQeen.
Buona pedalata a tutti.
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