Sadali è un piccolo borgo medioevale di circa mille abitanti situato nella Sardegna centrale che affonda le sue radici storiche già dall’età Nuragica così come emerso da alcuni importanti ritrovamenti archeologici.
Felicemente situata a circa 800 metri di altitudine, il borgo, è rinomato per le sue sorgenti e per i suoi ruscelli e torrenti che alimentano fontane e cascate spettacolari conferendo al luogo il nomignolo di “Borgo d’acqua” oltre a renderlo un luogo fiabesco e incantato.
Adagiato sull’altopiano Carsico convive con la roccia calcarea nel cuore della Barbagia di Seulo, luogo ricco d’acqua ma povero di vegetazione che è presente solo nella porzione di ciò che rimane dell’antica foresta che un tempo lontanissimo ricopriva tutta l’area.
Lettura consigliata: Isola di Gallinara, Liguria: come arrivarci e cosa vedere
Sadali Sardegna cosa vedere
Il primo posto da visitare nel borgo è sicuramente la Casa di zia Cramella, un museo ricco di arnesi artigianali per l’agricoltura e l’artigianato appartenuti a una società rurale oramai scomparsa oltre il tempo.
L’edificio risale alla fine dell’Ottocento, almeno nella parte originale, composta da quattro sale a cui si aggiunsero nel 1920 una cucina e delle stanze al piano superiore, una mansarda “su statu farzu” (la falsa mansarda) in cui venivano stipate le provviste alimentari. Dal centro del paese è possibile ammirare la Cascata di San Valentino nei pressi della parrocchia che custodisce un altare Settecentesco di legno consacrato proprio al Santo degli innamorati. Una sola navata molto spartana su cui spicca il rosone innalzato sull’altare.
Leggenda vuole che proprio intorno a questa chiesa sia nato il borgo nel 1100 e di cui sono ancora visibili testimonianze artistiche ed archeologiche.
Fontane, cascate di ogni dimensione e tipologia si possono ammirare ovunque partendo dal centro del piccolo borgo e oltre. Ma soffermiamoci un po’ sulle tradizioni e i costumi del posto e, soprattutto, sulla cucina locale e le sue particolarità culinarie.
Consiglierei di iniziare con un assaggio di Culurciones di pasta fresca con ripieno di patate, un po’ di menta e pecorino a volontà. Potrete assaggiare questa delizia durante la sagra popolare di origine contadina che con i suoi balli folcloristici e musiche tradizionali rappresenta da sempre una attrazione turistica irresistibile.
E dopo aver partecipato al ringraziamento della natura per il generoso raccolto del grano è anche possibile portare via i culurgiones grazie a dei piccoli panieri di paglia magari realizzati sul posto per utilizzarli come souvenir dell’isola per amici e parenti al nostro ritorno.
Ma se dovreste decidere di visitare il borgo in inverno e, precisamente a metà gennaio, allora avrete la fortuna di ammirare i fuochi di artificio in onore di Santa Maria e Sant’Elena Imperatrice senza dimenticare (giammai!) che le quaranta grotte presenti al borgo e dintorni in inverno hanno un fascino particolare e unico.
Inutile precisare che da sempre sono state una forte attrazione turistica per il piccolo borgo antico che oggi vive (ahimè!) un periodo di isolamento a causa della pandemia.
Vi voglio fornire solo alcuni numeri per cominciare a sognare la riapertura post covid19. Centocinquanta posti letto, agriturismi, alberghi e ristoranti ospitano ogni anno oltre 30 mila visitatori fra italiani ed esteri.
Del resto, Sàdali, è una delle tappe più importanti del Trenino Verde che ha ancora in servizio la carrozza utilizzata dai coniugi Lawrence nel 1921 e di cui voglio ricordare un pensiero riportato nel suo libro “Mare e Sardegna”:
‹‹La Sardegna è fuori dal tempo e dalla storia››.
Parliamo di un percorso di circa 72 kilometri da superare in quattro ore circa passando per il Gennargentu e la Barbagia, giungendo al capolinea situato a Sevi, non dopo aver superato il Flumendosa che costituisce il confine fra la Barbagia e il Sarcidano.
Benvenuti nel tempo e nella storia chiamata… Sardegna!
Lettura consigliata: Viaggio di Nozze in Italia 2021: quali mete e alberghi, dove andare anche con i bambini
Se trovi interessante l’articolo non esitare e condividilo sui tuoi social, come Whatsapp, Facebook o Instagram: mi aiuterai a crescere!